lunedì 23 luglio 2012

Future Shack

L'architetto Sean Godsell ha disegnato questo "rifugio" nel 1985. Solo ora però, soprattutto in seguito ai ripetuti eventi catastrofici naturali, viene messo in risalto insieme ai tanti altri esempi di architettura provvisoria lowcost. Gli aspetti più interessanti di questo pur semplice progetto sono:
  • l'integrazione di elementi tecnologici di recupero di energia per rendere l'abitazione completamente autosufficiente;
  • la possibilità di appoggio al suolo con gambe telescopiche che non richiedono la produzione di fondazioni fisse;
  • la flessibilità dei comparti interni per la veloce trasformazione funzionale degli ambienti.
E' fondamentale inoltre puntualizzare la riuscitissima combinazione dei differenti materiali di recupero utilizzati nei principali componenti (plastica per la copertura, container per l'involucro esterno, legno per i rivestimenti interni)

Nel sito dello studio SDA gli ulteriori approfondimenti.









 

lunedì 9 luglio 2012

la sfida del recupero edilizio stimola maggiormente la creatività (e la qualità)

In Italia, nonostante una oltremodo provocata saturazione del territorio "urbanizzabile", si continua a costruire ex-novo con occupazione (peraltro non ragionata) di suolo libero. Eppure da tutto il mondo continuiamo a ricevere esempi di recupero e riuso di eccezionale qualità, come l'intervento qui illustrato dello studio sivigliano SOL89, per una scuola alberghiera ricavata in un ex-mattatoio a Cadice