martedì 24 maggio 2016

Qualche giorno in Portogallo..

Ecco qualche foto (by Michela Colasuonno) scattata in una recente e troppo breve visita alle tre più conosciute città portoghesi..



Per buona parte degli "addetti al settore", Portogallo = Alvaro Siza Vieira...
Gran maestro, ovviamente, MA delle opere realizzate che ho potuto visitare non sono molte quelle che mi hanno realmente colpito..

Prima fra tutte però il complesso per housing sociale SAAL - Bouça a Porto, sensazionale nella sua concezione urbana fino al singolo dettaglio (elegantissimo il cancello di ingresso di ciascuna unità, imperniato su un telaio similare ad "estendere" la griglia).

#siza #bouça #socialhousing

 


Estrema purezza e magnificienza anche nel Museu de Arte Contemporanea de Serralves (sempre a Porto) e nel famosissimo Padiglione Portoghese per l'Expo '98 di Lisbona. Magistrale sperimentazione del rapporto gravità/materia.

#serralves #portuguesepavilion #expo98


Grande (personale) delusione per l'opera di OMA a Porto (Casa da Musica). Interessante sicuramente la configurazione della piazza e l'impatto urbanistico dell'oggetto.

 #casadamusica #oma #koolhaas


Qui invece un'immagine (insufficiente e riduttiva) di una meraviglia progettata da Agostinho Ricca, la Igreja de Nossa Senhora da Boavista, a Porto. Davvero la migliore scoperta che potessi fare, un esempio brutalista di un livello qualitativo che per quanto ho visto solo in Carlo Scarpa (irraggiungibile..) è possibile ammirare.

#agostinhoricca #igrejadenossasenhora #brutalism




Ecco poi Gonçalo Byrne a Coimbra... con il "Pàtio das Escolas da Universidade" (in collaborazione con BBArquitectos), il "Museu Nacional Machado De Castro", e il "Parque Verde Do Mondego" annesso alle rovine del Convento São Francisco.
Considero Byrne il "portatore sano" di quel coraggio che ho piacevolmente ammirato in tutti gli architetti portoghesi. Coraggio nell'utilizzo di un'architettura "attualizzata" in accostamento alle opere storiche, sia nella composizione che nei materiali.

 #gonçalobyrne #coimbra #storicoecontemporaneo





 Lisbona: ulteriore, elegantissimo e bellissimo, intervento di applicazione di architettura contemporanea in contesto storico. Stavolta è João Luís Carrilho da Graça, con l'allestimento del Nucleo Arqueologico presso Castelo de Sao Jorge.

#carrilhodagraça #nucleoarqueologico #castelosaojorge



L'installazione a Porto dello studio di architettura Fahr 021.3, presso la "Ruina da Oliva", finalmente riesco a vederla dal vivo... Appare forse un po' più "accademica" nel dettaglio, rispetto alle foto, però merita una visita.. e un applauso..

#ruinadaoliva #metamorfose #locomotiva



Nascosta in una piazzetta anonima e decentrata abbiamo scoperto questo gioiellino bianco: Casa da Severa di José Adrião Arquitectos.
Peccato stessero facendo manutenzione e il ristorante fosse chiuso, perchè gli interni sembrano ben curati come l'esterno..  ma si possono ammirare su web, ad esempio qui.

#casadasevera #joséadrião #white



Difficile credere che si tratti di magazzini per le scuole di vela e canottaggio... A Coimbra si può! Complimenti!

#wood #coimbra #sailingschool

   
Come si risolvono in Portogallo le facciate cieche? Con pannelli in lamiera ondulata (cementizi, metallici, polimerici...)! Ovunque si nota questa tecnica.. funziona? Beh, è economica, rapida e durevole.. perchè no?

In Italia ricordo solo questo esempio, similare.. Villa Pestarini di Franco Albini, a Milano!


#facciatecieche #lamieraondulata #villapestarini


Concludo con qualche "chicca"..


I cassonetti per le tapparelle sono montati verso l'esterno (qui un terribile esempio di applicazione in edicio storico)... soluzione pro o contro la dispersione termica e la manutenibilità?

 

Idem per le colonne di scarico!! Perlomeno in caso di falla la si individua velocemente!!


Non vorrei mai dover far ispezione in quella copertura..



Geniale...!

venerdì 1 aprile 2016

Fondazione Prada - new/old industrial reuse

Nei giorno scorsi ho finalmente potuto visitare la recente opera milanese dello studio OMA/AMO, che ha saputo elegantemente "trattare" un vecchio fabbricato industriale inserendosi allo stesso tempo con volumi contemporanei, dai materiali ultra-tech e dalle geometrie rigorose. Complimenti!
Spesso mi è capitato di non condividere alcune scelte progettuali di Rem Koolhas (che ritengo comunque uno tra i teorici di architettura più geniali degli ultimi decenni), ma qui azzardo un'affermazione per cui potrei essere considerato eretico: se avessi visto l'opera senza sapere chi fosse stato a progettarla, avrei insinuato senza troppe riserve che la mano era dei miei prediletti Herzog&DeMeuron...



 



 

 

Nuove unità residenziali in linea a Sesto San Giovanni

Non so perchè.. ma questa tipologia di involucro esterno, ormai vista e rivista, in questa realizzazione mi sembra azzeccatissima!

venerdì 18 marzo 2016

JOSEPH JOSEPH vs ALESSI

Prendendo spunto da una discussione con un amico-collega, vorrei proporre/propormi questo dilemma: fino a che punto il product design può allontanarsi dalla funzionalità? La risposta sembra banale... non dovrebbe mai farlo! E la fase "creativa" inizia con lo studio della forma o della funzione?

 

A casa ho alcuni di questi mestoli della Joseph Joseph.. qualcuno prima d'ora aveva mai pensato di lavorare in questo modo il manico per impedire che il raccoglitore sporco poggi sul piano di lavoro? finora ci si sbizzarriva di continuo nella ricerca del miglior posa-mestoli...

Certo, una caratteristica molto forte (e vincente) dei prodotti di questa azienda è l'ottimizzazione dimensionale degli stessi nel momento in cui vanno riposti nelle sempre più ridotte cucine contemporanee, ma a dire il vero in ognuno trovo anche molti altri aspetti funzionali, che con soluzioni semplicissime risolvono problemi preistorici.., come il tagliere che si piega evitando che il cibo affettato si versi fuori dalla pentola, o il cestello per la cottura delle verdure che grazie alle sue "squame" si adatta a recipienti di vario diametro, o ancora lo stampo per i cubetti di ghiaccio che non si spezzano più nel piegare il contenitore, eccetera eccetera..


Alessi, stra-pagando un'icona come Philippe Starck, ha puntato forse eccessivamente sul formalismo? Sicuramente le linee lanciate da una quindicina di anni a questa parte hanno fatto molto bene all'impolverato design italiano, ma non sono forse le innovazioni come quelle dei giovani fondatori della Joseph Joseph (che comunque non snobbano affatto lo studio accurato delle geometrie, dei colori e dei materiali) a rendere più "funzionale" il nostro attuale modo di vivere la casa?