domenica 27 aprile 2014

Visita al complesso residenziale Monte Amiata - 26 aprile 2014

Il primo impatto può risultare non buono: a causarlo forse la proporzione "a stecca", o l'accostamento del laterizio al serramento rosso, o ancora la ripetizione orizzontale di segmenti simmetrici di macrounità abitative.
Nell'avvicinarsi si scoprono poi molteplici soluzioni ben riuscite e di evidente interesse: il trattamento vetrato delle unità duplex, l'elemento rampa che infilza il fabbricato, i portali di facciata a tripla altezza, la formazione delle piazze interne senza necessariamente delimitarle su tutti i lati, i setti strutturali particolarmante snelli, il confrontarsi delle superfici dai tre colori primari, il disegno delle ombre su tutte le facciate interne ed esterne senza discriminazioni.
Il vero peccato credo sia stato privatizzare eccessivamente gli spazi comuni del complesso: renderlo più permeabile alla città avrebbe offerto una più ricca valorizzazione delle funzioni alla base e delle piazze, che ovviamente appaiono deserte e ammirate solo dalle finestre dei fortunati abitanti di Monte Amiata.


 

 

 





 
  

 
 


domenica 30 marzo 2014

Visita alla torre residenziale di piazza Tirana - 29 marzo 2014


L'osservazione "ravvicinata" ha confermato le prime impressioni: quest'opera si manifesta (con grande umiltà) come una delle pochissime "torri", dalla fine degli anni '50, che siano riuscite a insediarsi efficacemente nel tessuto urbano milanese, sviluppandosi in verticale con precise proporzioni e con un intelligentissimo rapporto di pieni e vuoti, senza imporsi eccessivamente sull'edificato circostante e bilanciando tra loro i materiali di finitura, selezionati peraltro con chiaro riferimento al tracciato ferroviaro adiacente.


L'occupazione del lotto è ampia, ma la scomposizione dei volumi è studiata accuratamente per alleggerire e slanciare l'intero corpo di fabbrica.


L'interruzione intermedia risulta, oltre che gradevole e funzionale (si tratta di una terrazza a doppia altezza ad uso comune, secondo la "futuristica" concezione lecorbuseriana), perfettamente idonea a far "respirare" il ritmo incalzante dei singoli livelli di quota.
Forse non convince del tutto il proseguimento, nel volume più basso, del brise-soleil a sormonto del taglio vetrato.


Come ogni buona architettura che si rispetti, l'attacco a terra e il verde privato, nonchè i dettagli apparentemente più insignificanti, sono stati studiati a dovere.


Il pregio maggiore: avere 14 anni e dimostrarne meno della metà..


La lanterna in cima, rappresentando il faro che osserva e che viene osservato, contraddistingue l'architettura intera, offrendo un insolito cappello e creando ombre a se stessa e alle superfici sottostanti.